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Riteniamo innanzitutto necessaria e indispensabile una diffusione della cultura della legalità

che spesso orienta verso scelte sbagliate come quella di rivolgersi a improvvisati operatori turistici,

  • se così possono essere definiti, a volte perfino sapendo che sono abusivi che non pagano le tasse
  • che mettono a rischio la sicurezza e la serenità del viaggio                                                                                                                                       A nostro giudizio manca innanzitutto un’informazione nei confronti degli utenti che, anche per la straordinaria diffusione degli acquisti on line e di tutte le ambiguità fiscali e normative connesse, preferiscono “fare da soli ”                                                                Noi riteniamo che bisogna azzerare la situazione, cioè partire punto e a capo, verificando tutto quello che funziona rispettando le regole e  tutto quello che invece non funziona verificandolo con le migliori energie disponibili.Una soluzione quasi radicale può essere determinata dall’attribuzione di un codice unico alle agenzie di viaggio

    esperienza che è stata già messa a punto dalla regione Campania per le strutture ricettive

    e che è in via di concretizzazione.

    Basta una autodichiarazione da parte di agenzie, entro una scadenza  per esempio sei mesi, per dichiarare il possesso di tutti requisiti.

    L’autodichiarazione è una procedura utilizzata spesso durante la pandemia per ottenere i ristori e che oramai è largamente in uso

    e che, ricordiamolo, ha risvolti penali in caso di falso, va verificata poi con i sistemi di incrocio della piattaforma messa a disposizione dal ministero e implementata poi dai singoli  comuni

    Si può prevedere che ogni agenzia debba esporre una tabella dalla quale qualsiasi cliente può desumere il possesso dei requisiti

    naturalmente un’iniziativa  del genere deve essere accompagnata da altre misure che  devono marciare in maniera parallela